venerdì 7 dicembre 2007

Una bella ninna nanna

Eccovi una nella ninna nanna dei mitici Modena city Ramblers..........una delle mie canzoni prefetite, magica davvero.....Vi riporto il testo e la versione audio.....

"Camminavo vicino alle rive del fiume nella brezza fresca degli ultimi giorni d'inverno e nell'aria andava una vecchia canzone e la marea danzava correndo verso il mare. A volte i viaggiatori si fermano stanchi e riposano un poco in compagnia di qualche straniero. Chissa dove ti addormenterai stasera e chissà come ascolterai questa canzone. Forse ti stai cullando al suono di un treno, inseguendo il ragazzo gitano con lo zaino sotto il violino e se sei persa in qualche fredda terra straniera ti mando una ninnananna per sentirti più vicina. Un giorno, guidati da stelle sicure ci ritroveremo in qualche ancgolo di mondo lontano, nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati o sui sentieri dove corrono le fate. E prego qualche Dio dei viaggiatori che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera e qualcuno nel letto per scaldare via l'inverno e un angelo bianco seduto alla finestra".

Lezioni di cioccolato

Allora vi segnalo un film frizzante che dovrebbe essere ancora al cine!
E' "lezione di cioccolato" con il bonazzone di turno Luca Argentero e la love story simpatica.....ma la cosa carina è la trasposizone sdrammatizzante del rapporto tra immigrati e autoctoni! In particolare tra un geometra stronzetto e un manovale egiziano che fa lavorare a nero. Le ironie della vita faranno in modo il geometro avrà una lezione, non solo in termini di cucina, ma amche nella vita e diventerà il migliore amico dell'egiziano!!!!!
Non perdetevelo......



sabato 1 dicembre 2007

venerdì 5 ottobre 2007

Un tributo al poeta con la P maiuscola




L'infinito


Sempre caro mi fu quest'elmo colle,

e questa siepe, che da tanta parte

dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminati

spazi di là da quella, e sovramuni

silenzi, e profondissima quiete

io nel pensier mi fingo; ove per poco

il cor non si spaura. E come il vento

odo stormir tra queste piante, io quello

infinito silenzio a questa voce

vo comparando: e mi sovvien l'eterno,

e le morti stagioni, e la presente

e viva, e il suon di lei. Così tra questa

immensità s'annega il pensier mio:

e il naufragar m'è dolce in questo mare.




E' uno dei poeti più importanti della nostra letteratura, il più triste forse della storia della poesia, colui che fu preso da esempio dal filosofo Schopenhauer per poter meglio spiegare la sua filosofia.....sto parlando ovviamente di Giacomo Leopardi. Di lui si può dire tutto e tanto, si può odiare o amare; è certo il poeta del dolore e forse quello del non vivere, ma è un grande poeta che grandiosamente ha saputo esprimere le sue emozioni in poesia in modo sublime.

Io non so commentare da critica le sue poesie, le ho studiate e ristudiate spesso, come tutti, ma se c'è una cosa che ho imparato dopo cinque anni di liceo classico è che le poesie hanno un suono, un ritmo, un significato e tutto queste cose sono solo lo specchio di un sentimento, un messaggio e una emozione. Ecco secondo me Lui ha saputo fare tutto questo. E quando si legge le sue poesie più delle figure retoriche e delle parole forbite conta saper assaporare la musica del suo canto. Punto.La poesia che più amo di Leopardi è L'infinito. E mi parrebbe un vero affronto non riportarla in questo blog che porta il nome della musa della poesia lirica.Perdonatemi se mi sono presa la libertà di sottolinearne alcune frasi e parole.

Ora non sto a fare l'analisi del testo, perché io voglio solo leggere questa poesia, e solo voglio sentirne le emozioni e i suoni, però è questo il canto che sa parlare del sogno, di quello che immaginiamo e ci rianima, di quello che c'è al di la del tutto e che appunto è L'infinito.


Lisa


lunedì 17 settembre 2007

Tra cinema e politica: la satira in campo

In questi giorni ho visto due films umoristici-satitici made in U.S.A, uno l'ho visto al cinema e l'altro in dvd.....Si tratta dei Simpson e di L'uomo dell'anno. Due film diversi ma che hanno in comune quello di prendere in giro il sistema americano. Il primo è la trasposizione cinematografica delle gang simpsoniane che siamo abituati a vedere in TV; i soliti difetti della famiglia media americana.....le buffonate e i messaggi di sottofondo: da spider-porc all'appello sull'inquinamento. Le tirate sono tante davvero, ma non voglio svelate troppo per chi ancora non avesse visto il film. Ma la cosa + divertente è che a 'sto giro il presidente U.S.A è l'attuale governatore della california: il terminetor della politica americana insomma! Ed è buffissimo.......
L'altro film è uscito al cinema qualche tempo fà ma non ero riuscita a vederlo, sembra la trasposizione statunitense della storia di Peppe Grillo a cui, secondo me, si sono liberamente ispirati......La cosa che fa pensare è quella che ricorre ultimamente nel nostro quotidiano politico: un comico che fa politica più dei politici, e alla fine si candida. Il film ha degli svilippi particolari, perchè Tom Dobbs (interpretato dall'esilarante Robin Williams) viene eletto, ma poi non diviene presidente, non sto a dirvi il perchè.......ma la riflessione che fa alla fine è la seguente: il ruolo del buffone è quello di sorvegliare e stuzzicare il re, ma non quello di fare il re, ognuno ha il suo ruolo. In merito io penso che se il re diventa un buffone, allora anche il buffone può diventare re. Ora non è che sono per Peppe Grillo for president, ma mi rendo conto che un buffone che grida fa paura al re, e forse può fare parecchio bene, ecco tutto!

domenica 2 settembre 2007

Riflessione sul viaggio


Di ritorno dalle vacanze non si può non fermarsi un attimo a pensare al tempo trascorso in viaggio, a come si è stati, a quello che si è fatto e a come lo si è fatto. Io penso di essere una che per prima cosa, più di tutto forse, ama andare a zonzo, una di quelle che appena finito un viaggio pensa a quello dopo, e quello dopo ancora, una che sogna di andare lì e là etc etc. A questo giro, al viaggio passato insomma, ho fatto una vacanza che incarna il viaggiare stesso, perchè sono stata a passeggiare sulle Dolomiti..... Più che una meta da scoprire quindi un insieme di percorsi da fare..... Mentre ero lì che stancamente scalavo le vette, si fa per dire, mentre lottavo contro le intemperie, nevischio e pioggia a 2240 m a 6 gradi, mentre ero al caldo rifugio e sorseggiavo bombardini e ingurgitavo tazze di cioccolato caldo.... mentre ero assorta in tutto questo, confrontandomi anche con i miei compagni di viaggio......mi sono venute fuori tutte strane idee in merito al viaggiare......
La prima riflessione è che viaggio vuol dire cose diverse a seconda dele persone. C'è chi viaggia per vedere, scoprire e imparare. C'è chi viaggia per cambiare, per riposarsi, rompere con tutto per un pò. C'è chi viaggia per stare in compagnia di amici, parenti, amori..., chi viaggia per poi lodarsi-imbrodarsi di quanti kilometri è riusciuto a fare in poco tempo e giù di lì, etc etc.
C'è poi chi viaggia per viaggiare, chi insomma ha in testa il viaggio come meta, e allora tutto il viaggio deve essere assaporato sorso dopo sorso, perchè l'importante non è arrivare o partire, ma andare e vedere quel che il mondo ha da offrirti di bello, perchè tutto il viaggio è la meta. E allora la pubblicità di quella auto, che ora non posso dire, diventa esplicativa. Quando si viaggià non si può solo guardare alla meta, perchè si perde il mentre, si perde appunto la curva delle cose: "a bend, the silince inside".....
E così è!
Peccato solo che non tutti sono, come dire, degli Ulisse alla continua ricerca di una nuova Itaca su cui appordare, e che non sappiano apprezzare tante piccole cose.......che invece fanno bene alla vita.
Lisa

giovedì 2 agosto 2007

Le umane genti e le foglie















Avvertenze:


  1. A questo giro sarò piuttosto prolissa, cmq più del solito, ma il tema merita tempo, perché per assaporare la poesia bisogna saper essere pazienti...

  2. Al di là della riflessione poetica, una è più pratica: prima la poesia e l'arte erano Open-source, un concetto si poteva evolvere e accrescere senza tanti casini by diritti di autore e SIAE, l'arte era libera, e tutti vi potevano contribuire partendo anche da cose già date....

  3. Il filo guida di questa analisi non è tutta farina del mio sacco,( ecco che bisogna stare attenti ai diritti di autori e compagnia bella) ma è tratta dal libro Epica Antica di Maria Belponer, che era il mio manuale di poesia epica quando andavo al ginnasio. (si veda l'edizione PRINCIPATO del 1996 pag.122-123)


Nell'Iliade di Omero più volte viene toccato il tema della labilità della vita, della pochezza dell'essere umano, del dolore e della precarietà che il vivere riserva. La concezione di fondo è che tutto è dato, che l'uomo è una pedina nelle mani degli dei, e che l'unica scelta che gli è data è quella di vivere gloriosamente per poter essere ricordato in eterno.


Nessun uomo può sfuggire alla sorte, né malvagio, né buono, una volta che è nato”.

(Iliade, Libro V, vv. 488-499)


Questa concezione di vita può apparire eccessiva e tipica di una società antiquata e ormai passata. Ma è certo che ancora oggi la sensazione che tutto è labile, che “tutto scorre” resta presente....e in qualche modo esercita un fascino particolare.

Tutto questo viene espresso nell'epica antica dalla celeberrima similitudine delle foglie: gli esseri umani sono come le foglie, destinati a cadere e ad essere trascinati dal vento.....


Le versioni, le traduzioni che, dei versi di Omero, sono state date nel tempo sono molteplici, con diverse sfumature. Tutte comunque hanno dato luogo ad una evoluzione poetica che si potrebbe definire, con molta libertà, open-source.


La traduzione di Vincenzo Monti


[...] Quale delle foglie,

tale è la stirpe degli umani. Il vento

brumal la sparge a terra, e le ricrea

la germoglienté selva a primavera.

Così l'uom nasce, così muor.


La traduzione di Ugo Foscolo


Son le umane tribù foglie su' rami

ilari e folte in maggio, aride al verno:

la selva al sol le crea, l'anno le perde;

sì fiorir e perir vedi i lignaggi”.


La traduzione di Mario Lussignoli


Simili a foglie

sono le famiglie degli uomini.

Le foglie, alcune il vento le sparge al vento,

altre nascono sugli alberi rigogliosi

ed è primavera;

così le famiglie degli uomini:

una nasce, un'altra muore”.


Lo stesso tema dell'effimero, legato alla similitudine delle foglie, è stato ripreso in più tempi da poeti successivi ad Omero, evolvendo in quella che si suol dire aemulatio.

"imitazio virtutis aemulatio dicitur"

ovvero: il cercare d'imitare uno nella virtù si chiama emulazione...

Cicerone



Così Mimnermo, poeta greco vissuto nel 600 a.C. scriveva:


Come i germogli che genera la primavera fiorita

quando d'un tratto li sboccia il raggiare del sole,

uguali ad essi, fioriti per tempo sì breve,

noi ci godiam la giovinezza, divinamente ignari

del male e del bene. Ma nere

ci stanno vicino le Parche,

una col termine squallido della vecchiaia

e l'altra – la morte; e resta per poco

il frutto della giovinezza, quanto un giro di sole sulla terra”.

(traduzione di M.Lussignoli)


Questa prospettiva, in cui non si avverte più la consolazione della continuità della vita, nelle generazioni successive, che comunque era presente nei versi omerici, ha influenzato prima Virgilio, e attraverso lui Dante....


[...]quante nei boschi al primo freddo d'autunno

si staccano e cadono”

(Virgilio, libro VI Eneide. Il poeta paragona le anime dei morti alle foglie)


Come d'autunno si levan le foglie

l'una appresso all'altra, fin che il ramo

vede alla terra tutte le sue spoglie,

similmente il mal seme d'Adamo...”

(Dante, Inferno III, vv.309-310)


Tutto questo, la caducità e la labilità della vita, la tristezza del poco tempo, la consapevolezza della fine, etc, é poi stato riassunto e rielaborato da un poeta moderno, che con maestria ha saputo dar vita ad un capolavoro della poesia...


Si sta come

d'autunno

sugli alberi

le foglie”

Giuseppe Ungaretti


Ora il frutto di questa riflessione tutto mio, oltre quello di godere di un po' di poesia applicata, è il seguente: la vita è breve, siamo destinati tutti a soffrire e morire cmq. Ma la vita si rigenera e “le umane tribù” hanno una propria immortalità in questo. Lasciamo delle tracce ad ogni modo, le foglie che cadono a terra danno nuova vita. Ma il punto di partenza è che anche se tutto è così breve è prezioso, e bisogna vivere bene, chi vuol esser lieto sia, si doman non c'è certezza appunto. Solo la cosa che più mi stranisce è che se un concetto così è espresso in poesia non è mai banale, e riesce a entrarti dentro con una forza e una dolcezza bellissima.


Lisa


lunedì 30 luglio 2007

Sano protagonismo harrypotteriano

Ok ok ok, ottima la recenzione per Harry Potter e l'ordine della fenice...il primo fra tutti i film tratti dal libro che veramente sa ricreare l'atmosfera della fantomatica scuola di magia, ovviamente ci sono dei tagli rispetto al libro...ma è fatto veramente bene!!!
Giudizio super positivo, anche per la nuova aspirante strega che l'altra sera ha ricevuto il suo benvenuto a Hogwarts.


Un film da ricordare


















E' uscito qualche tempo fa nelle sale e ha suscitato un pò di scalpore perchè consiederato cruento.....Sto parlando di APOCALYPTO!

In realtà penso che tutte le critiche al riguardo siano prive di fondamento, non è certo più cruento di tutti i film di ammazzamento vari che si vedono in TV, e certo lo è meno del filmato in diretta dell'impiccagione di Saddam....
E' un bel film, e anche se in lingua originale è seguibile...l'ambientazione è bella, la colonna sonora è suggestiva, io me l'ascolto spesso, mentre studio anche, è piuttosto rilassante.....poi gli attori sono dei fichi paura, quindi.....
Scherzi a parte il film fa vedere i costumi e gli usi di una società antica, e cerca di dare una interpretazione sul perchè sia "finita"....

L'emozione bella che ho provato guardando questo film, poi, è legato ad un libro, guarda un pò, di
Isabelle Allende, La città delle Bestie. Ho visto il film dopo averlo letto e mi pareva di conoscere già i luoghi o i suoni, perchè l'Allende me li aveva già fatti conoscere.....Se quindi non avete nè visto il film, nè letto il libro, allora vi do un consiglio: prima il libro, poi il film (le due storie non sono legate minimamente, solo il luogo li accomuna), ne rimmarete soddisfatti!!!!

Lisa

sabato 28 luglio 2007

Lo spirito di Euterpe


"Ci sono dei personaggi che, quando li incontri, è per sempre. Non è una novità questa; e parlo di incontri nelle pagine dei libri. Chi legge ha, su chi non legge, anche questo vantaggio: di vivere quasi due volte contemporaneamente, non soltanto nel mondo reale, ma pure in quello della fantasia. Le sue conoscenze, e spesso le sue amicizie, non si limitano a personaggi in carne ed ossa: comprendono anche la gente fatta di puro spirito, di invenzione, come quella, che appunto, popola i romanzi”.

Milo Milani

Ecco perchè tanto a lungo mi soffermo sui libri, sui loro contenuti....perchè sono tra i soggetti più cari che mi circondano, vivere senza di essi mi sarebbe impossibile......

Lisa

sabato 21 luglio 2007

Eccovi davvero una bella storia.....

Mille splendidi soli


Fresca di lettura arrivo a parlarvi di questo bellissimo libro, scritto da Khaled Hosseini. La storia è molto triste e toccante, ha come protagoniste due donne Miriam e Laila, a cui il destino riserva una vita difficile, in un paese dove per le donne non è stato facile vivere in passato e non lo è tutt'ora. Ma l'altro protagonista è l'Afganistan: l'autore ripercorre la sua storia attraverso le vicende di Laila e Miriam, ne ricostruisce i drammi, la distruzione e la speranza. Soprattutto l'attenzione è incentrata su Kabul, che viene magicamente descritta nei giorni prima delle innumerevoli distruzioni che l'hanno coinvolta. Per poter descrivere questa città l'autore rievoca i versi di una poesia, di Saib-e-Tabrizi, poeta persiano del XVII secolo, da cui poi è tratto il titolo del libro.....


non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che brillano dietro i suoi muri...


Il libro è insomma una splendida finestra su un mondo, un paese lontano, che l'occidente vede per lo più solo come un covo di terroristi, o luogo di vita di poveri ignoranti. Non è così, si mettono alla luce tante cose: la cultura, le speranze, le tradizioni religiose. Le figure maschili del libro sono poi varie, positive e non, ma reali e rappresentanti di una realtà che non è tutta estremismo.


Non voglio svelare i dettagli della trama, perché questo è un libro da leggere tutto d'un fiato, gustando amarezza e speranze, con colpi di scena inaspettati...e soprattutto perché le emozioni e le storie di vita narrate non meritano di essere riassunte in poche parole.


Riporto comunque alcuni passi.


Chiuse gli occhi e si concentrò. Con il trascorrere del tempo a poco a poco si sarebbe stancata di quell'esercizio. Avrebbe trovato sempre più estenuante quel suo rispolverare i ricordi, risuscitare ciò che ormai era morto da tempo. Sarebbe arrivato il giorno per cui non avrebbe più sofferto per quella perdita. [...] La sua mancanza non le sarebbe più pesata come ora, perché ora, il dolore della sua assenza non le dava più tregua”.

( tratto da Mille spendidi soli, di Khaled Hosseini, ed. Piemme, giugno 2007, pag. 196).



Mariam non avrebbe saputo dire quante volte la cinghia avesse colpito Laila, quante parole di implorazione lei stessa avesse gridato, quante volte avesse schivato il groviglio di visi, di braccia, di scudisciate, prima di vedere delle mani che si aggrappavano al viso di Rashid, gli strappavano i capelli, unghie scheggiate che affondavano le mani nelle sue mascelle e gli graffiano la fronte. Quanto tempo fosse passato prima che si rendesse conto con costernazione, ma anche con sollievo, che quelle dita erano sue”.

( tratto da Mille spendidi soli, di Khaled Hosseini, ed. Piemme, giugno 2007, pag. 361).


A Laila sembrava strano ritrovarsi di nuovo a Kabul. La città è cambiata. Ogni giorno vede gente che mette a dimora nuove pianticelle, ridipinge le vecchie case, porta mattoni per costruirne di nuove. Si scavano canaletti di scolo e pozzi. Sui davanzali Laila vede fiori interrati in vasi ricavati dai gusci vuoti dei razzi dei mujahidin – i Fiori dei Razzi li chiamano gli abitanti di Kabul”.

( tratto da Mille spendidi soli, di Khaled Hosseini, ed. Piemme, giugno 2007, pag. 424).

Spero di avervi invogliato almeno un po' a leggere questo libro, per poter conoscere una bellissima storia, e poter arrivare ad affezionarsi un po' ad un paese troppo disgraziato, ma meraviglioso allo stesso tempo.


Lisa


martedì 17 luglio 2007

Dove l'amore perde?


Joestein Gaarder


Se si ha voglia di leggere una bella storia e filosofeggiare allo stesso tempo, allora un salto nel mondo di J.G. È quello che ci vuole....Vi segnalo “l'enigma del solitario”, “Vita brevis”. Due bellissime storie. Davvero!


A proposito di Vita Brevis....


E' una lettera d'amore di Flora Emilia a Sant'Agostino, la storia di una passione, che penso appassionerà i sancaglianesi & co...

Lisa


NON CREDO IN UN DIO CHE, PER SALVARE L'ANIMA DI UN UOMO, COSTRINGE UNA DONNA A SPRECARE LA PROPRIA VITA”

(DALLA LETTERA DI FLORIA EMILIA A SANT'AGOSTINO )

lunedì 16 luglio 2007

L'amicizia di Martin Luther King Jr.

Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontreremo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
E' vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Dare a qualcuno tutto il tuo amore non è un'assicurazione che sarai amato a tua volta! Non ti aspettare amore indietro; aspetta solo che cresca nei loro cuori, ma se non succede, accontentati che cresca nel tuo.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze; possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità è ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male, quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l'importanza delle persone che hanno toccato le loro vite.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sorrida.

Un pò si mitologia rivisitata




Quando avevo 13-14 anni, ed andavo alle medie, per la prima volta sono entrata nel mondo di Omero, il poeta a cui sono attribuite l'Iliade e l'Odissea, anche se i più pensano che i due capolavori siano il risulatao di più compositori, aedi, ovvero cantori, che andavano a giro per l'Ellade a cantare delle gesta di eroi, di dei e di vita.
Insomma quando per la prima volta sono entrata in quel mondo, me ne sono letteralmente innamorata, e non l'ho più lasciato. Ho fatto il liceo classico solo per amore di una società antica, dei suoi miti e della sua storia, e a cose fatte ne sono più che contenta. L'amore per la mitologia greca si è poi ampliato e ha lasciato spazio alla mitologia tutta dalla nordica alla africana, a quella degli indiani d'america, etc, fino ad arrivare a quella fantasy grazie all'Omero moderno che è stato Tolkien.

Questo mondo però è un pò aulico, perchè è scritto da autori antichi, con un linguaggio un pò prolisso, e insomma noioso a volte, ma bellissimo. Avere il canale giusto d'accesso può facilitare la divulgazione di questo mondo, anche col rischio di "barbarizzarne" la forma. Eppure è una necessità sempre più sentita.

Così vi segnalo due autori che hanno cercato di riscrivere l'Iliade e l'Odissea in chiave moderna, in volumetti accettabili....Ovviamente non sono come gli originali, ma rendono l'idea molto bene, e la lasciano acceddere ai nostri tempi e ritmi.

Il primo è "Omero, Iliade" di A. Baricco, (ecco che ritorna il must), e ripercorre le tappe della bellissima storia, facendo parlare i personaggi stessi....in realtà è una serie di monologhi, infatti è stato pensato per una rappresntazione teatrale. Il tutto è reso beinissimo, l'autore ad inizio libro spiega i suoi perchè, cosa c'è di diverso e perchè....



Il secondo è "Dicono di Odisseo", di Imme Dros, dove l'autrice olandese ripercorre le avventure di Odisseo, noto ai più come Ulisse, attraverso una serie di racconti dei vari personaggi del racconto che narrano a Temaco le sorti del padre..

Riporto qui un passo:

"Il racconto di Mentore

Tornare a raccontare del passato? Tornare a raccontare della partenza di Odisseo?
La storia telemaco la conosci ormai meglio di me...Ma sia come vuoi. Ascolta
[...]
Appena il vento fu propizio, le navi fecero vela per l'aulide. Le vedo ancora allontanarsi all'orizzonte. Dodici navi nere". (tratto da Dicono di odisseo, di Imme Dros, Salani Editore)

Entrambi riescono a cogliere la bellezza dei due capolavori della poesia umana, alla base di tutta la storia della letteratura occidentale.

Non mi resta che augurarvi buona lettura
Lisa

sabato 14 luglio 2007

Una bella poesia di Cecco Angiolieri

S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi' madre.
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

Questa è la poesia più famosa e conosciuta di Cecco Angiolierim che con la sua Becchina, prendeva in giro la Beatrice di Dante, insomma era il poeta più alternativo del suo tempo....
De andrè musicò poi questa poesia, e la sentiamo così:



E diciamola che la poesia è tanta, l'umore un pò meno..................... Lisa

Lorenzo il Magnifico insegna la felicità

La canzone di Bacco e Arianna,
Lorenzo il Magnifico


"Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Quest'è Bacco e Arianna, belli, e l'un dell'altro ardenti: perché 'l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti. Queste ninfe ed altre genti sono allegre tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'e certezza. Questi lieti satiretti, delle ninfe innamorati, per caverne e per boschetti han lor posto cento agguati; or da Bacco riscaldati, ballon, salton tuttavia. Chi vuol esser lieto sia: di doman non c'è certezza. Queste ninfe anche hanno caro da lor essere ingannate: non puon fare a Amor riparo, se non genti rozze e ingrate: ora insieme mescolate suonon, canton tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Questa soma, che vien drieto sopra l'asino, è Sileno: così vecchio è ebbro e lieto, già di carne e d'anni pieno; se non può star ritto, almeno ride e gode tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Mida vien drieto a costoro: ciò che tocca, oro diventa. E che giova aver tesoro, s'altri poi non si contenta? Che dolcezza vuoi che senta chi ha sete tuttavia? Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi; oggi siam, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi; ogni tristo pensier caschi: facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Donne e giovìnetti amanti, viva Bacco e viva Amore! Ciascun suoni, balli e canti! Arda di dolcezza il core! Non fatica, non dolore! Ciò c'ha a esser, convien sia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza".

Insomma siamo felici e lieti e godiamoci le cose come vengono, che domani non si sa cosa può accadere, della serie "dont't worry, be happy"....... Lisa

giovedì 12 luglio 2007

Una bella storia....

Il falenino

e


la stella

Una piccola falena d’animo delicato si invaghì una volta di una stella.Ne parlò ai suoi amici e questi gli consigliarono invece di invaghirsi di un abat-jour.

“Le stelle non sono fatte per svolazzarci intorno”. Disse un suo amico falena. “Le lampade, a quelle sì puoi svolazzare dietro”…“ Si ha ragione” – disse un altro amico – “Almeno lì approdi a qualcosa, invece andando dietro alle stelle non approdi a niente !”.

Il falenino rimase deluso delle loro parole, ma non diede ascolto né all’uno né all’altro. Ogni sera, al tramonto, quando la stella spuntava s’avviava in volo verso di essa e ogni mattina, all’alba, se ne tornava a casa stremato dall’immane fatica.

Un giorno uno dei suoi amici gli disse: “Non ti bruci un’ala da mesi, ragazzo mio, e ho paura che non te la brucerai mai. Tutti noi ci bruciacchiamo ben bene volteggiando intorno alle lampade di casa. Su avanti datti da fare, vai a prenderti una bella scottatura!

Un falenotto forte e robusto come te senza neppure un segno addosso!”.

Il falenino, stanco delle continue prese in girò, lasciò stare i discorsi dei suoi presunti amici, e non andò a volteggiare intorno ai lampioni di strada né intorno alle lampade di casa: continuò ostinatamente i suoi tentativi di raggiungere la stella, che era lontana migliaia di anni luce.

Lui credeva invece che fosse impigliata tra i rami più alti di un olmo.

Provare e riprovare, puntando alla stella, notte dopo notte, gli dava un certo piacere, lo rendeva felice, tanto che visse fino a tardissima età. I suoi amici, che tanto lo prendevano in giro, invece erano morti tutti bruciati ancora giovanissimi.

Questa storia mi è stata raccontata qualche tempo fa…non so dire chi sia l’autore…, ma mi piace riportarla e parlarne, perché in essa ci vedo un buon significato. La stella e l’abat-jour possono significare molte cose: il bene o il male, le cose vere o quelle di moda superficiali, i new global o pro global, etc. Ognuno può vederci molte cose. Io ci vedo una perla di saggezza che ci dice che nella vita è importante soprattutto saper guardare a se stessi, saper seguire i propri desideri e passioni, senza vergogna, essere ciò che si è, senza timori, perché tanto chi ti “prende in giro” si brucia alla abat-jour, mentre chi sa apprezzarti vola con te verso la stella…… Lisa

martedì 10 luglio 2007

Riflessioni da Post Seminario


Ciò che abbiamo appreso dal seminario,
di Elisa Tofani



Allora oggi al bel seminario by Pecci abbiamo avuto conferma di una cosa importante, ovvero del fatto che l'onestà intellettuale è un ossimoro e che l'intellettuale onesto non esiste ( Baricco Ipse dixit, v. City). Ma soprattutto, cosa straordinaria, abbiamo appreso che Prato forse può essere caratterizzata come distretto industriale, ohoh, e che non si sa, o forse sì se si può "rifare Prato produttiva". Punto!

Ma la cosa più importante di tutte è che abbiamo visto, con i nostri occhi, come un seminario possa ispirare un'artista celata dietro una studentessa universitaria, che è stata ispirata a tal punto da dar vita ad un opera gaudiana-froidiana, che forse vuol rappresentare il desiderio di una donna energica, metà cavallo, di andarsene in un bel prato a guardare i fiori, le papere, le farfalle, magari in bici, e di dar vita quindi ad una riqualificazione urbana più naturalistica possibile....o forse no!
A voi giudicare.
Lisa


lunedì 9 luglio 2007

Il mal dell'intelletto



Le bestie vivono
la loro vita
naturalmente
e son contente:
la pancia piena
e il corpo sazio...
L'Uomo ha lo strazio
della ragione
che gli propone
mille problemi:
non basta il cibo;
nemmeno il sesso
ben soddisfatto;
vuole la fama;
vuol la moneta;
vuole il rispetto;
vuol la cultura

senza fatica;
vuol la bellezza;
vuol l'eleganza;
vuol la speranza
d'un gran futuro;
e non si sente
mai soddisfatto
perchè il destino,
anche se fausto,
non gli concede
la sicurezza
della completa
soddisfazione
dei sogni suoi.

Che gli resta da fare:
Maledire la ragione?

Arnoldo Foà
-Giugno 2001-

La ricetta per una buona vita

Desiderata


Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio. Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti. Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi ed incolti, hanno anch’essi una loro storia. Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito. Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso ed amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.

Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo. Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.

Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l’amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.

Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza. Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.

Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere.

Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo spirito. Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. Sii prudente. Sforzati d’essere felice.


Manoscritto del 1692
trovato a Baltimora
nell'antica Chiesa di San Paolo

Bella Prato







"Vorrei cantare alla città di Prato......"

Un pò di poesia vera non guasta......


Taci, anima stanca di godere.

di Camillo Sbarbaro

"Taci, anima stanca di godere
e di soffrire (all'uno e all'altra vai
rasegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d'ira o di speranza,
e neppure di odio.
Giaci come
il corpo, ammutolita, tutta piena
d'una rassegnazione disperata.
Non ci stupiremo
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse
il fiato...
Invece camminiamo,
camminiamo io e te sonnambuli.
E gli allori son alberi, le case
sono case, le donne
che passano son donne, e tutto è quel che è.
La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca. Perduto ho la voce
la sirena del mondo, e il mondo è grande
deserto.
Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso".

Il motto dei motti.


"Homo sum, humani nihil a me alienum puto"
Terenzio



Tra la Cina, il Tibet e l'Afganistan

Due commenti su due bei libri, letti recentemente, che oltre a raccontare delle belle storie introducono ad un mondo altro, descrivendo bene una cultura e paesi a noi sconosciuti, troppo mal visionati, putroppo.
Il primo libro è La strada celeste, storia d'amore e d'avventura di una donna cinese in Tibet, di Xinran. L'ho comprato per caso, perchè uno dei miei sogni + grandi sarebbe andare in Tibet, e allora leggo molto al riguardo. E' proprio una bella storia, sempre di quelle made in china, quindi sul filo struggente malinconico, ma bella. Soprattutto perchè descrive un pò cosa avvenne durante la "conquista" cinese del Tibet, etc, un pò perchè descrive il Tibet e la vita dei pastori nomadi.....

Riporto alcune parti:

" si diede ad osservare la straoridnaria dimora dove si trovava. La tenda era nera quadrangolare di feltro era ricavata dal pelo dello yak ed era sorretta da solidi pali di legno. [...]dal suo giaciglio Wen cercò di farsi un'idea sui suoi ospiti, ma le fu impossibile [...] le sembrava tutto insolito e bizzarro, non ultimo il peculiare odore che aleggiava nell'aria e che sapeva di sterco, sudore e cuoio".

"si voltò e lo vide sventolare una bianca sciarpa di seta hada che aveva strappato da una fila di bandierine di preghiera agitate dal vento, gridando qualcosa che non riuscì ad afferrare. Si precipitò verso di lui zizgando fra le pietre mani antiche forse migliaia di anni..." Tratto da La stada celeste, di Xirnran, pag. 74, 75, 150,151, sperling paperback.

Questo libro è scritto così bene, che quando qualche tempo fa ho visto un documentario sui pastori nomadi mi pareva di aver già visto tutto, o di conoscrle già.....

Il secondo libro è + famoso perchè è stato il primo in classifica per un bel pò, ora è all'ottavo posto, sto parlando del Cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini.
Il successo del libro è meritatissimo, una storia bellisma, uno spaccato di storia afgana raccontata attraverso le vicende personali di un ragazzo, che diventato uomo torna a fare i conti col suo passato e col suo paese.
Anche per questo una parte, tratta dall'incipit del libro:

"Sono diventato la persona che sono oggi al''età di docici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla...[...] Non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente".

Lo stesso autore ha pubblicato ora un'altro libro, che è sempre ai primi posti in classifica, Mille splendidi soli, ma questo non l'ho ancora letto.....ma sicuramente ve ne parlerò tra un pò
Lisa

domenica 8 luglio 2007

Dalla Cina con furore

"Sotto un unico cielo", (spada spezzata)

Si può deludere un amore per un'idea.....
Un bellisnimo film che racconta sotto + punti di vista, associati a più colori, la storia di un pò di artimarzaioli che vogliono far fuori l'imperatore.....

Cinemando Harry Potter

Non ho ancora parlato molto di films, bisogna recuperare, no? Allora partiamo da uno che è in uscita: Harry Potter. Chiarimento: i libri sono spettacolari i films, meno. Come lo sono tutti quelli che sono tratti dai libri....cmq ora esce, e allora ve lo ricordo.


I libri della Rowling sono entusiasmanti davvero. Io all'inizio ero molto scettica in merito. E pensavo fosse una cosetta commerciale etc, poi un giorno non avevo nulla da leggere, e visto che la mia sorella li stava leggendo, ne ho iniziato uno....e poi sono rimasta stregata. E non solo io......quindi ve li consiglio....

sabato 7 luglio 2007

Saffo


"un fuoco sottile mi corre sotto la pelle

e con gli occhi nulla vedo, mi rombano le orecchie.

Su me sudore si spande, e un tremito mi afferra.

E sono più verde dell'erba e poco lontano da morte sembro a me stessa...."

SAFFO

Gli alberi


"Tutto il mondo filtrato dagli alberi, dai loro rami grossi, e dalle loro foglie sottili. Tutto si placa a stare lì e guardare una delle cose più belle al mondo.

Se ne stanno, fermi e quieti, non li smuove nessuno.

Stanno lì e vivono. Stanno lì e si fanno cullare dal vento, e ondeggiano.

Ondeggiano.

E poi hanno quel modo tutto loro di prendere il sole. Né si bruciano, nulla! Se lo lasciano passare attraverso.

Punto!

Stanno lì e prendono il sole e lo trasformano in luce propria, filtrata, pulita".

lisa

Un altro must: Daniel Pennac

Ok ok, Pennac è entrato nella mia vita prerompentemente, e credo me l'abbia cambiata davvero, tanto da farmi andare a Parigi per vedere Belleville, il quartiere che è sullo sfondo dei suoi libri saga sulla famiglia Malaussene. In breve in questi romanzi, ovvero Il paradiso degli orchi, La fata carabina, La prosivendola, Signor Malaussene, La passione secondo Terese, Ultime notizie dalla famiglia, Pennac racconta la storia di una famiglia sui generis, composta dal fratello maggiore e dai tanti fratelli, figli della stessa madre, ma da tanti padri diversi, che vive vicende buffisime & trilleresche. I romanzi estramente ironici sono anche uno spaccato della vita quotidiana di una Parigi no bene, tra magrebini, algerini e cinesi e parigini doc, si direbbe, dove i legami di amicizia, di amore e di famiglia, vanno oltre gli schemi classici di buon costume...... A Belleville, come dicevo ci sono stata, ed ero felicissima di essere lì, perchè era come essere dentro i libri di Pennac: pensate a marciapiedi affollati, stile grande mela, a negozi etnici e parigini iniseme, ad odori orientali mischiati alle patisserie parigine. Pensate che mentre io camminavo estasiata, i miei compagni di viaggio mi dicevano di cambiare zona, perchè insomma Belleville è Belleville......
Cmq, aneddotti parigini a parte, Pennac mi ha introdotto al concetto di tribù: ovvero quella sovraspecie di famiglia allargata comprendente i legami parentali, ma anche quelli di sangue non sangue, insomma.... se non ci avete capito molto allora partite dal primo e leggete.... o vi innamorate oppure no....sintetizzare Pennac con una frase si può? Bo!
Forse così:
.............
si perchè Pennac, lascia anche i silenzi nei dialoghi, e forse è questo Pennac.

Frattanto vi lascio a una bella interpretazione di Claudio Bisio, che ha fatto anche uno spettacolo sul Signor Malaussene, ma che non trovo adesso, qui una interpretazione da Grazie, monologo scritto sempre da Pennac.
Lisa



A proposito di Ennio

Dunque che dire? Le sue musiche sono un punto di riferimento per tutti, per gli appassionati e i non, perchè tutti abbiamo visto almeno una volta un film, dove c'era lui che faceva la colonna sonora, o sentito una delle tante cose che ha composto. La bella musichina che si sente nello spot promo per l'otto x mille della chiesa è la sua, che era la colonna sonora del celebre film Mission. Io sono andata a sentirlo, l'anno scorso al Mandela Forum....la pelle d'oca...e poi anche di più. Ad un certo punto uno dalla folla ha gridato: un ce n'è come te! E penso avesse proprio ragione, o no?

Lisa



Alessandro Baricco: un must, almeno per me....

Ecco Baricco è il G. Allevi dei libri, non a caso è lui che ha scritto Novecento, un monologo che racconta la storia di un pianista che vive sull'oceano, da cui hanno tratto anche un film, il pianista sull'oceano, appunto, la cui colonna sonora, tra l'altro è stata fatta dal grande maestro Ennio Morricone.
La storia di un musicista e di musica jazz, forse è il libro che rappresnta l'emblema del jazz...

"di una sola cosa mi fregava nella vita: suonare la tromba. Così quando venne fuori quella storia che cercavano gente per il piroscafo, il Virginiam, giù al porto, io mi misi in coda. Io e la tromba. Gennaio 1927. Li abbiamo già i suonatori, disse il tizio della compagnia. Lo so, e mi misi a suonare. Lui se ne stette lì a fissarmi senza muovere un muscolo. Aspettò che finissi, senza dire una parola. Poi mi chiese:
Cos'era?
Non lo so.
Quando non sai cos'è, allora è jazz....." (tratto da Novecento, di A.Baricco)


Ovvimente Baricco sarà un must nei miei interventi......alla prossima
Lisa

Da euterpe ad Allevi.....

Mentre ero a villeggiare all'Elba.....mi sono imbattuta per caso nell'elbajazz, e anche se ho assistito solo alle prime due serate, mi è andata piuttosto bene....perchè ho avuto la fortuna di ascolatre Giovanni Allevi dal vivo... La bellezza di un pianista-filosofo, con i capelli al vento, in jeans e maglietta che chiede il permesso per togliersi la felpa, perchè il brano che deve eseguire è un pò agitato. Una emozione bellissima, un personaggio ironico e poetico. Ha spiegato tutti i suoi pezzi, come sono nate le musiche e perchè, per chi non avesse avuto la fortuna o l'occasione di sentirlo ecco un assaggio, è la musica che si sente per lo spoot della bmv, mi pare....
Come sei veramente, buon ascolto!!

Euterpe: nuovo spazio

Euterpe era la musa della poesia e della musica lirica, e mi sembrava un buon nome da dare a un nuovo spazio per il nostro blog-sito, spazio che vorrei deicare alla Recensione, si fa per dire, discussione, presentazione di film, libri, musica, e non solo, foto e quant'altro.....
Essendo io una appassionata di tutto questo mondo ho un pò di cose da dire al riguardo, e spero ne abbiate ancche voi......


Lisa